Hotel Levico Terme: il miglior modo per godersi la storia del famoso borgo
Al visitatore frettoloso che ne percorresse le strade, specie durante la stagione morta, verrebbe spontaneo di definirlo - ricordando il Manzoni - «un gran borgo, che s’incammina a diventar città». Ma a ben guardare e, soprattutto, venendoci d’estate, quando le contrade sono affollate di ospiti che parlano tutte le lingue, e i balconi delle case sono pieni di fiori, e la brezza del lago sale fin quassù a smorzare la calura, allora si capisce che qui c'è un taglio diverso da quello di un qualsiasi centro turistico di montagna. E, d’istinto, si finisce col sentire che Levico cittadina è per nascita. E lo è anche per vocazione, chiamata a questo ruolo da due fortunate e determinanti coincidenze: la positura e le acque delle sue terme.
Adagiata lungo il conoide formato dal Rio Maggiore ai piedi del Monte Fronte, la cittadina ha via via guadagnato tutta la china distesa a ventaglio fra il lato meridionale del lago e la grande spianata che, muovendo da Caldonazzo, forma la più ampia e ubertosa campagna di tutta la Valsugana. Sul fronte opposto, i conoidi di Barco e S. Giuliana appaiono come onde di mare gonfiate dall’affilata, poderosa prora del Pizzo, che svetta con le sue pallide murate rocciose verso l’azzurro del cielo. Il sole e l’aria di montagna, alle spalle i monti vestiti di larici e di abeti, l’orizzonte aperto e libero, ai piedi lo specchio del lago, incastonano la città in un quadro di preziosa e rara fattura.
Non forse per un disegno preordinato dell’uomo, ma quasi per un'imperscrutabile discendenza logica, che le conferisce un preciso equilibrio spaziale e funzionale, Levico è saldata a tre gangli, posti ai vertici di un triangolo ideale che tutta la comprende: a Ovest il modernissimo Palazzo delle Terme, ad Est l’incomparabile parco con rare piante esotiche dell’Hotel Scaranò, a Sud il nuovo stabilimento d'imbottigliamento dell’acqua oligominerale. Praticamente, tutta la vita e le attività della città ruotano attorno a queste strutture, che trovano, per il conforto e l'appagamento dell'ospite, un prezioso completamento nella presenza del lago.
La stragrande maggioranza degli ospiti di Levico non è fatta di villeggianti casuali. Chi viene a soggiornarvi, lo fa sapendo che, oltre a un ambiente vivace insieme ed elegante, vi trova altresì la possibilità di compiere quella vasta gamma di cure idropiniche e lutoterapiche, che le acque arsenicali-ferruginose, note ovunque da oltre un secolo e mezzo. consentono per lo specifico trattamento di talune affezioni.
Adagiata lungo il conoide formato dal Rio Maggiore ai piedi del Monte Fronte, la cittadina ha via via guadagnato tutta la china distesa a ventaglio fra il lato meridionale del lago e la grande spianata che, muovendo da Caldonazzo, forma la più ampia e ubertosa campagna di tutta la Valsugana. Sul fronte opposto, i conoidi di Barco e S. Giuliana appaiono come onde di mare gonfiate dall’affilata, poderosa prora del Pizzo, che svetta con le sue pallide murate rocciose verso l’azzurro del cielo. Il sole e l’aria di montagna, alle spalle i monti vestiti di larici e di abeti, l’orizzonte aperto e libero, ai piedi lo specchio del lago, incastonano la città in un quadro di preziosa e rara fattura.
Non forse per un disegno preordinato dell’uomo, ma quasi per un'imperscrutabile discendenza logica, che le conferisce un preciso equilibrio spaziale e funzionale, Levico è saldata a tre gangli, posti ai vertici di un triangolo ideale che tutta la comprende: a Ovest il modernissimo Palazzo delle Terme, ad Est l’incomparabile parco con rare piante esotiche dell’Hotel Scaranò, a Sud il nuovo stabilimento d'imbottigliamento dell’acqua oligominerale. Praticamente, tutta la vita e le attività della città ruotano attorno a queste strutture, che trovano, per il conforto e l'appagamento dell'ospite, un prezioso completamento nella presenza del lago.
La stragrande maggioranza degli ospiti di Levico non è fatta di villeggianti casuali. Chi viene a soggiornarvi, lo fa sapendo che, oltre a un ambiente vivace insieme ed elegante, vi trova altresì la possibilità di compiere quella vasta gamma di cure idropiniche e lutoterapiche, che le acque arsenicali-ferruginose, note ovunque da oltre un secolo e mezzo. consentono per lo specifico trattamento di talune affezioni.